Storia delle schede telefoniche dagli inizi ad oggiStoria delle schede telefoniche dagli inizi ad oggi

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Tutti noi oggi sappiamo cos’è una scheda telefonica: una carta prepagata per effettuare telefonate da apposite cabine pubbliche dotate di un lettore magnetico.

Per le nuove generazioni può sembrare qualcosa di antichissimo, ma la prima scheda telefonica in Italia risale solo al 1976.

Il primo gestore telefonico ad idearla fu la SIP (Società Italiana per l’Esercizio Telefonico), oggi conosciuta come TIM.

L’idea è nata come soluzione ai continui furti di monete che avvenivano nelle cabine telefoniche pubbliche. Inoltre, dava la possibilità ai consumatori di usufruire di una modalità di pagamento più pratica e vantaggiosa rispetto i pesanti gettoni tradizionali.

La scheda telefonica era dotata di un credito limitato, alla fine del quale era necessario acquistarne una nuova per effettuare nuove chiamate pubbliche. Il suo successo fu notevole, ma era ancora assente la possibilità di usufruire di una singola scheda da poter ricaricare a piacimento, in base alle esigenze.

Fu solo nel 1994 che nacque la scheda telefonica ricaricabile, una novità incredibile, che avrebbe dato una svolta per lo sviluppo della telefonia mobile.

Anche in questo caso, però, l’evoluzione ha fatto il suo corso e, al giorno d’oggi, tra l’avvento sul mercato dell’SOS ricarica TIM (è un esempio, il discorso è valido anche per tutti gli altri operatori) e l’invenzione del telefono dual SIM, anche le ricariche telefoniche hanno perso la loro valenza, diventando poco frequenti.

Gli inizi della scheda telefonica

Inizialmente, l’uscita della prima scheda telefonica SIDA non ebbe una capillare diffusione. Ci sono volute diverse sperimentazioni e aggiustamenti vari per renderla davvero utilizzabile dai diversi fruitori. Questa conteneva dalle 4 alle 50 lire ed era messa a disposizione dei clienti presso il centro telefonico della SIP a Roma.

Il vero successo di questa modalità di pagamento per le telefonate pubbliche avvenne intorno agli anni ‘80. Periodo durante il quale si è provveduto anche ad un restyling delle cabine telefoniche tradizionali.

Questa nuova generazione di schede, aveva una grafica leggermente diversa rispetto alle precedenti (bianche con scritte blu). Il materiale utilizzato restava sempre la plastica, in quanto leggero e flessibile, mentre la banda magnetica era posta orizzontalmente sulla tessera.

Il loro valore variava dalle 5.000 lire alle 15.000 lire, più rare erano invece quelle da 1.000 o 2.000 lire.

L’uso sempre più frequente di queste schede, fece sì che le cabine telefoniche venissero installate nella maggior parte delle località italiane ad alto traffico e, successivamente, all’interno di aereoporti e ferrovie.

Il successo fu enorme e il fatturato crebbe cosi tanto da superare quello dei tradizionali telefoni pubblici a gettoni.

Inoltre, la diffusione sempre più consistente delle schede telefoniche e il loro utilizzo abituale, fece sì che da semplice strumento di pagamento, divennero anche un importante mezzo pubblicitario.

Molte aziende, approfittarono di questo momento, per diffondere messaggi commerciali e di interesse sociale e culturale dedicati a particolari ricorrenze o avvenimenti.

Le schede telefoniche come oggetto da collezione

Da come si può intuire, la popolarità delle schede telefoniche diventò enorme. Tanto che con il passare del tempo molti appassionati decisero di collezionarle.

Erano circa gli anni ‘90 quando scoppiò la tendenza di raccogliere le diverse serie di schede telefoniche che negli anni erano state create. Il motivo? La diffusione dei telefoni cellulari ha reso questo mezzo di pagamento quasi obsoleto e poco utilizzato dalle nuove generazioni.

La loro associazione era molto vicina a quella del francobollo. Come quest’ultimo, infatti, esistevano tante varianti di schede telefoniche, con colori ed illustrazioni differenti tutte da collezionare.

Anche in questo caso, il fenomeno si diffuse così tanto che fu la stessa casa produttrice delle prime schede telefoniche a voler portare avanti questo interesse. La SIP ha cosi introdotto al suo interno un intero settore aziendale dedicato al collezionismo.

Oggi è possibile Telecom Italia ha reso consultabile e scaricabile online tutti cataloghi pubblicati sulle schede telefoniche dal 1994 ad oggi. Il sito è stato creato dallo stesso gestore telefonico per tutti gli appassionati del collezionismo e delle vecchie modalità di pagamento delle telefonate pubbliche.