Parlare di alimentazione non significa solo dare importanza alle ricette e agli ingredienti. Bisogna prestare attenzione anche a come stiamo quando mangiamo e agli effetti di alcuni alimenti sulla nostra salute.
Tra alimentazione e intestino vi è, infatti, un rapporto molto forte che deve essere capito per fare in modo che tutto vada bene e che non ci siano disturbi che possono impattare sulla qualità della vita e sulla quotidianità.
Disturbi gastrointestinali: i campanelli d’allarme
Se quando dopo i pasti riporti sintomi quali gonfiore addominale, nausea, mal di testa, stanchezza, pur non avendo una patologia diagnosticata che possa giustificare tutto questo, è importante considerare l’ipotesi di un’intolleranza alimentare o di una ipersensibilità.
Si tratta di disturbi sempre più frequenti, che spesso vengono minimizzati ma che richiedono, invece, grande attenzione.
Per questo motivo, è importante ascoltare quelli che sono dei veri e propri campanelli d’allarme. Stiamo parlando di digestione lenta, di meteorismo e gonfiore, di alternanza tra stitichezza e diarrea.
A questi, poi, si aggiungono anche degli altri effetti secondari che nella maggior parte dei casi vengono confusi con sintomi connessi allo stress e ai ritmi di vita sempre più frenetici. In questo caso ci riferiamo a spossatezza e irritabilità che, come detto, possono anche essere conseguenze di un intestino in difficoltà.
Le cause di tutto questo? Delle alterazioni della flora intestinale o, in alcuni casi, l’introduzione di alimenti mal tollerati che vanno, quindi, ad alterare l’equilibrio intestinale e del nostro organismo.
Come sottolineato anche dal Ministero della Salute, se un intestino risulta alterato si possono avere delle ripercussioni sullo stato di salute generale, poiché questa alterazione ha conseguenze anche lontano dall’intestino stesso.
Intolleranza o allergia alimentare? Come riconoscerle
Non è sempre semplice comprendere se si tratti di un’allergia alimentare o di un’intolleranza, anche perché non si tratta della stessa cosa e questo è un aspetto che va chiarito.
Sono due fenomeni molto diversi tra loro, poiché nel primo caso (allergia) entra in gioco l’attivazione del sistema immunitario e vi sono dei sintomi tanto immediati quanto gravi. Se si tratta, invece, di un’intolleranza alimentare, allora è possibile notare dei sintomi più sfumati, che possono comparire anche ore dopo l’ingestione del cibo mal tollerato.
Le intolleranze sono meno pericolose delle allergie, ma devono essere indagate a dovere con una serie di test specifici (https://www.laboratoriovaldes.it/test-intolleranze-alimentari/), finalizzati a individuare eventuali reazioni avverse verso uno o più alimenti.
I risultati di questi test possono anche orientare chi soffre di intolleranze alimentari verso un’alimentazione più sana, equilibrata e che tenga conto di quelli che sono gli alimenti da non ingerire per evitare delle reazioni che possono inficiare la qualità della vita, oltre che il benessere generale.
Si tratta di test poco invasivi, condotti in breve tempo, che permettono di scoprire intolleranze a una vasta gamma di alimenti, per cui si viene appositamente testati.
fonti
Istituto Superiore di Sanità. (2021). Reazioni avverse agli alimenti: allergie e intolleranze. https://www.iss.it/allergie-e-intolleranze-alimentari
Ministero della Salute. (2023). Disturbi funzionali gastrointestinali: prevenzione e diagnosi precoce.
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