Come gestire disturbi allo stomaco in gravidanza? Ecco alcuni suggerimentiCome gestire disturbi allo stomaco in gravidanza? Ecco alcuni suggerimenti

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Ciascuna futura mamma lo sa: la gravidanza è un viaggio emozionante e profondo, da vivere appieno. Tuttavia, qualche piccolo disturbo durante il tragitto può destare un po’ di timore: niente paura, si tratta di condizioni del tutto fisiologiche. Scopriamo perché possono insorgere disturbi gastrici in gravidanza e come imparare a gestirli.

Nausea nel primo trimestre: perché e come gestirla

Sarebbe bello vivere appieno le emozioni della gravidanza senza nessun disturbo fisico a dare noia. Invece… ma non lasciamoci atterrire da qualche ostacolo durante il nostro meraviglioso percorso. Anzi, vediamo insieme le origini di questi disturbi e in che modo gestirli con alcuni rimedi pratici e suggerimenti di salute.

Il primo trimestre di gravidanza è il periodo della scoperta della gravidanza, ed è molto emozionante. In questa fase potremmo essere interessate da qualche episodio di nausea gravidica, soprattutto al mattino, ma anche nel corso della giornata. Nella maggior parte dei casi, non è niente di grave che non si possa gestire serenamente.

La nausea in dolce attesa è riconducibile a una normale fluttuazione ormonale. In particolare, ecco come si comporta il progesterone: è l’ormone che caratterizza l’inizio gravidanza e prepara l’utero ad accogliere e proteggere l’embrione durante tutti i nove mesi.

I livelli di progesterone aumentano progressivamente durante la gravidanza, agendo sul rilassamento della muscolatura liscia dello stomaco. Tale situazione comporta un rallentamento della motilità gastrica e delle funzioni digestive. Aumenta anche la salivazione, e questa condizione può favorire l’insorgenza di nausea e vomito. Ecco qualche breve suggerimento per affrontare il problema:

  • Se siamo colte da nausea al mattino, mangiamo cibi secchi (pane tostato, biscotti, fette biscottate o cracker) prima di alzarci dal letto, in modo da assorbire il ristagno di succhi gastrici causato dalla posizione supina;
  • Consumiamo moderatamente zenzero: contribuisce a placare il senso di nausea.
  • Facciamo qualche respiro profondo: può aiutarci a placare il senso di nausea e di ansia, se ne soffriamo.

 

Difficoltà digestive nel secondo trimestre: vediamo come intervenire

Il secondo dei tre trimestri, che comincia dalla quattordicesima settimana di gestazione, è una fase di transizione e assestamento. La gravidanza procede, la pancia aumenta e la futura mamma prova nuove sensazioni. Potrebbe insorgere qualche problema digestivo che non deve preoccupare.

La fisiologica digestione potrebbe essere infatti rallentata per effetto dell’aumento del volume uterino: soprattutto dopo aver mangiato si può riconoscere un senso di pesantezza e pienezza a livello dello stomaco. Questa è provocata dall’accrescimento del volume uterino, appunto, che causa una pressione sullo stomaco, frequentemente correlata all’acidità gastrica. Ecco come migliorare le funzioni digestive:

  • Facciamo pasti moderati e ravvicinati per non pesare eccessivamente sullo stomaco ed evitare digiuni prolungati;
  • Beviamo camomilla moderatamente e a piccoli sorsi, per favorire le funzioni digestive;
  • Mastichiamo attentamente e con la giusta calma. Infatti, ogni funzione digestiva inizia nella bocca, tramite la masticazione e l’azione degli enzimi digestivi contenuti nella saliva.
  • Evitiamo alimenti grassi, salati e piccanti, seguiamo alcuni consigli alimentari in gestazione, scegliendo ad esempio carne e pesce magri, verdura lessata, mela, banana, pera, yogurt magro e kefir;
  • Non corichiamoci subito dopo la conclusione dei pasti, per non favorire la risalita e il ristagno di succhi gastrici nell’esofago;
  • Facciamo una breve passeggiata tranquilla dopo mangiato, per favorire le funzioni digestive.

 

Bruciore di stomaco nel terzo trimestre: ecco come gestire il disturbo

Il terzo e ultimo trimestre (dalla 26esima alla 40esima settimana) è il periodo decisivo. Il peso del pancione può rendere stanca e affaticata la futura mamma. Può insorgere qualche piccolo timore per via del parto imminente, ma la curiosità e il desiderio di conoscere il proprio piccolo sono intensi.

In questa ultima fase, potrebbe insorgere un problema di bruciore gastrico. Ecco le cause principali:

  • Lo svuotamento gastrico risente ancora dell’influsso del progesterone;
  • La valvola che collega lo stomaco all’esofago, il cardias, può diventare leggermente incontinente e causare la risalita di succhi gastrici dallo stomaco all’esofago. Ciò provoca la tipica sensazione di bruciore allo sterno;
  • L’utero continua ad aumentare, fino a raggiungere l’arcata costale. Questa situazione determina una compressione o schiacciamento dello stomaco verso l’alto, causando una caratteristica sensazione di “pienezza”.

Niente paura: mettiamo in pratica qualche piccolo accorgimento quotidiano. Seguiamo alcuni consigli sullo stile di vita e prestiamo attenzione a quattro aspetti:

  • Evitiamo alcuni cibi: facciamo pasti frequenti ma non troppo abbondanti (ad esempio tre pasti principali e due spuntini); evitiamo il consumo di cibi piccanti o acidi (come pomodori, agrumi, kiwi).
  • Bere latte può essere utile, quando si presenta il bruciore di stomaco: il latte, essendo un alimento alcalino, ha un immediato effetto positivo poiché tampona l’acidità del reflusso.
  • Attenzione alla posizione in cui si sta sdraiate. Può essere consigliabile non coricarsi supine, ma di lato o con la testa sollevata da uno o più cuscini, in modo da avere una posizione leggermente più diritta, per contrastare la risalita e la permanenza di succhi acidi lungo l’esofago. Ricordiamo di non andare a letto subito dopo mangiato, per non favorire la risalita e il ristagno di succhi acidi nell’esofago;
  • Abbigliamento: prediligiamo un vestiario confortevole, evitando indumenti stretti che potrebbero aggravare il reflusso.

Non dobbiamo lasciarci intimorire da qualche disturbo tipico della gravidanza. Ricordiamo che il nostro ginecologo di riferimento è sempre al nostro fianco per aiutarci e accogliere i nostri dubbi.